Gli anni ’80 e ’90 del XX secolo rappresentano per Genova un periodo di profonda trasformazione, scatenata dall’ormai evidente crisi dell’industria di Stato e dalla presenza di aree problematiche seppur centrali, testimonianza dei limiti della ricostruzione postbellica. La ricostruzione del Teatro Carlo Felice (Aldo Rossi, Ignazio Gardella, Fabio Reinhart e Angelo Sibilla), la nuova Facoltà di Architettura (Ignazio Gardella) e la riconversione del Porto Antico (Renzo Piano) rappresentano tre esempi notevoli di come l’architettura, al di là delle differenze di carattere teorico o stilistico, possa innescare, in una città, una trasformazione profonda.
Uno sguardo su una Genova insolita, lontana dall’intrico dei suoi caruggi e alternativa ai palazzi dei Rolli: “Genova, città e architettura nel ‘900” è il titolo di un ciclo di conferenze che la Fondazione dell’Ordine degli Architetti dedica ai principali contributi architettonici e alle trasformazioni urbanistiche del secolo scorso, a partire dall’8 aprile e fino al 17 giugno, presso la Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale.
Genova è conosciuta e studiata per il suo centro storico medievale, per le strade aristocratiche del Siglo de Oro e per la sua straordinaria espansione ottocentesca, mentre è meno nota la vicenda della sua trasformazione più recente. Nell’epoca dell’industria, infatti, le trasformazioni produttive e tecnologiche hanno mutato progressivamente, ma in maniera radicale, il linguaggio dell’architettura; una rottura, quella operata dal Moderno rispetto al repertorio classico-accademico familiare anche ai non addetti ai lavori, talmente netta dall’aver provocato, in molti, un senso di rigetto.
Proprio per rendere questa trasformazione più comprensibile, la Fondazione ha chiesto a sei diversi architetti di raccontare l’evoluzione vissuta dalla città nel corso del Novecento, indagandone i processi formativi e le nuove modalità espressive, in modo da far meglio conoscere Genova ai suoi stessi abitanti.
Il sesto e ultimo appuntamento è per lunedì 17 giugno con la Genova alle prese con “Una Modernità Nuova” nel racconto di Gian Luca Porcile.