Tra gli anni ’50 e gli anni ’80 del secolo scorso Genova è investita da significative trasformazioni urbane, dagli interventi di demolizione e ricostruzione di ampie porzioni della città antica – via Madre di Dio, Piccapietra – alla costruzione di grandi quartieri residenziali sulle aree collinari periurbane.
Le generazioni di progettisti genovesi formatesi nel dopoguerra, da Marco Dasso ad Aldo Luigi Rizzo, da Cesare Fera a Piero Gambacciani, si sono così trovate a dare un nuovo volto alla città; un certo isolamento dal dibattito disciplinare italiano ha favorito sorprendenti legami con la scena internazionale, mentre il difficile compito di interpretare alla scala architettonica interventi urbani spesso drammatici ha lasciato emergere interessanti dimostrazioni di talento e originalità.
Uno sguardo su una Genova insolita, lontana dall’intrico dei suoi caruggi e alternativa ai palazzi dei Rolli: “Genova, città e architettura nel ‘900” è il titolo di un ciclo di conferenze che la Fondazione dell’Ordine degli Architetti dedica ai principali contributi architettonici e alle trasformazioni urbanistiche del secolo scorso, a partire dall’8 aprile e fino al 17 giugno, presso la Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale.
Genova è conosciuta e studiata per il suo centro storico medievale, per le strade aristocratiche del Siglo de Oro e per la sua straordinaria espansione ottocentesca, mentre è meno nota la vicenda della sua trasformazione più recente. Nell’epoca dell’industria, infatti, le trasformazioni produttive e tecnologiche hanno mutato progressivamente, ma in maniera radicale, il linguaggio dell’architettura; una rottura, quella operata dal Moderno rispetto al repertorio classico-accademico familiare anche ai non addetti ai lavori, talmente netta dall’aver provocato, in molti, un senso di rigetto.
Proprio per rendere questa trasformazione più comprensibile, la Fondazione ha chiesto a sei diversi architetti di raccontare l’evoluzione vissuta dalla città nel corso del Novecento, indagandone i processi formativi e le nuove modalità espressive, in modo da far meglio conoscere Genova ai suoi stessi abitanti.
Il quarto appuntamento è per lunedì 27 maggio con la Genova Ricostruita raccontata da Antonio Lavarello.