“Non ho l’esigenza di fare l’opera unica; lavoro, piuttosto, pensando che possa sparire; anche se non arrivo a cancellare completamente l’architettura, ritengo che un atteggiamento che rispetti la morbidezza, l’uomo, l’ambiente e la natura, abbia comunque esiti differenti.”

Kengo Kuma fa parte di un gruppo di architetti giapponesi che cercano una via alternativa alla retorica tecnologica nella rilettura dei temi della tradizione costruttiva giapponese, senza però indulgere ad una sterile nostalgia del tempo passato. L’attività progettuale di Kengo Kuma è un esempio di attenzione al contesto fisico e culturale in cui opera. I suoi progetti hanno spaziato in molti campi e hanno affrontato le diverse scale: architettura e pianificazione, ma anche oggetti e installazioni temporanee. La sua forte e intima appartenenza alla cultura e alla tradizione giapponese, lo ha condotto ad una ricerca che lo ha portato ad essere un punto di riferimento nel dibattito architettonico internazionale. Il suo approccio al progetto è quello tipico dell’architettura tradizionale giapponese, apprezzato e introdotto nella cultura occidentale da Frank Lloyd e Rudolf Schindler; la costruzione esprime pienamente la tradizione costruttiva senza scivolare nelle volgarizzazioni vernacolari, mentre tecnica e linguaggio – in rapporto molto stretto – portano con naturalezza la storia nella modernità.

Nato a Yokohama nel 1954, studia all’Università di Tokyo. Kengo Kuma & Associates ha sede a Tokyo dal 1990 e nel 2008 apre anche un ufficio a Parigi. Attualmente Kuma è professore alla Graduate School of Architecture dell’Università di Tokyo, mentre in passato ha insegnato alla Keio University ed è stato visiting professor alla University of Illinois e alla Columbia University. Il suo lavoro è stato riconosciuto a livello internazionale ed ha ricevuto prestigiosi premi, come lo Spirit of Nature Wood Architecture Award (Finlandia), il Grand Prize for JCD Design Award 1995 Cultural / Public Institutions per l’ Osservatorio Kiro-san di Ehime, e il Minister of Education, Culture, Sports, Science and Technology’s Art Encouragement Prize per il Yusuhara Wooden Bridge Museum.