In occasione della decima edizione del Forum ProArch, giovedì 16 novembre l’aula San Salvatore di piazza Sarzano, 9 a Genova ha ospitato Scisma Architettura, la lecture di Renato Rizzi, docente e Progettista che dal 2005 al 2014 è stato impegnato nella progettazione e realizzazione del nuovo Teatro Shakespeare di Danzica (Gdański Teatr Szekspirowski), inaugurato in settembre 2014 e che nel 2017 ha ricevuto al Quirinale il Premio Presidente della Repubblica all’architettura, assegnato su proposta dell’Accademia di San Luca.

Abstract:
1. Il nome Architettura
2. Cecità del Contemporaneo
3. Dalla filosofia greca alla globalizzazione digitale
4. L’inganno di Peter Eisenman
5. Il fraintendimento di John Hejduk
6. Alcune coordinate: E. Severino, A. Tagliapietra, C. Enzo, D.
Walcott, O. Mandel’stâm
7. Dal dominabile all’indominabile
8. Dal nominativo al dativo
9. Dal cronologico agli eterni
10. Inquadratura, flash-end: W. Nabokov

Renato Rizzi è nato a Rovereto nel 1951. Professore ordinario di Composizione architettonica e urbana al Dipartimento di Culture del progetto allo IUAV di Venezia, dove si è laureato nel 1977. Ha collaborato per oltre un decennio, tra gli anni ’80 e ’90, con Peter Eisenman a New York. Nel 1984 ha vinto il concorso per l’area sportiva Ghiaie, a Trento, opera alla quale viene assegnato il premio nazionale In/Arch 1992. Il progetto per la Casa Museo Depero realizzato nel 2008 vince la Medaglia d’oro all’Architettura Italiana della Triennale di Milano 2009. Nel 2014 realizza il Teatro Elisabettiano a Danzica, opera nominata al Mies van der Rohe Award 2015 e premiata con la Medaglia d’Oro dell’Architettura Italiana nello stesso anno. Molti suoi lavori sono stati esposti alla Biennale di Architettura di Venezia nel 1984, 1985, 1996, 2002, 2010. Nel 2019 riceve il Premio del Presidente della Repubblica Italiana per l’Architettura, su indicazione dell’Accademia Nazionale di San Luca. Oltre all’attività di progettista e di insegnamento, sviluppa un intenso lavoro di ricerca pubblicando numerosi saggi. Per Rizzi didattica, ricerca e professione sono strettamente integrate, infatti il suo impegno teorico è indirizzato a riaprire il sapere tecnico-scientifico al sapere ontologico-metafisico come indispensabile e inattuale orizzonte, per la nostra contemporaneità, di Architettura.