Sono approdato all’architettura per vie diverse, il mondo della musica professionale, l’arte, la scultura e l’insegnamento. Crescere come musicista a New York mi ha preparato all’architettura in modo imprevedibile e mi ha condotto a considerare l’edificio come uno strumento musicale, e ciascun edificio ha un suo accordo, un suo timbro e una sua tonalità, non soltanto in termini di acustica ma anche per le imprecettibili vibrazioni che lo percorrono e riecheggiano nelle sue pareti.”

Daniel Libeskind è uno dei più importanti architetti del nostro tempo, celebrato per i suoi progetti innovativi, tra cui il Museo Ebraico di Berlino e il piano di ricostruzione del World Trade Center a Ground Zero, NewYork.

In occasione della mostra Paganini Rockstar, in dialogo con Agostino Ghirardelli, Daniel Libeskind illustra l’importanza della musica nel suo lavoro di architetto, e il suo originale processo creativo, al centro del suo ultimo libro, Edge of Order, un ritratto intimo di un artista dotato di un’intensa curiosità per la cultura e la storia. Attraverso una selezione dei suoi progetti, Libeskind svela con immagini, disegni, fotografie, come essi siano stati concepiti.