Può avere un senso parlare di un’architettura di genere? Si possono individuare dei caratteri specifici o il talento non ha genere, ma necessita solo di avere lo spazio per esprimersi? Introdotta da Simona Gabrielli, vicepresidente FOAGE, Benedetta Tagliabue, progettista operante, lo racconterà attraverso il suo lavoro.

Plautilla Bricci (Roma, 1616-1705), che si definiva Architettrice, viveva in un momento storico in cui l’indipendenza femminile era ancora una condizione remota, ma le sue parcelle professionali avevano la stessa consistenza di quelle del Bernini, questo apre delle riflessioni sulla rimozione del portato del lavoro femminile in architettura.

Oggi la pratica delle donne in architettura è diffusa, cresce la letteratura di settore sulle figure delle pioniere del secolo scorso, Eileen Gray, Charlotte Perriand, Lina Bo Bardi; alla ribalta sono le contemporanee Kazuyo Sejima, Odile Decq, Grafton Architects, curatrici della Biennale di Venezia 2018 mentre quella attuale, inaugurata lo scorso maggio, è condotta da Lesley Lokko, nata in Scozia di origine ghanese.

“L’architettura è un mestiere da uomini ma io ho sempre fatto finta di nulla”, era solita dire Gae Aulenti. “Sono semplicemente un architetto, non una donna architetto”. Ricordava sempre Zaha Adid.

Benedetta Tagliabue è fondatrice con Enric Miralles (1955-2000) dello studio internazionale EMBTArchitects, con sede a Barcellona, Shanghai e Parigi. Tra le sue opere più importanti figurano il Nuovo edificio del Parlamento scozzese a Edimburgo; il Mercato di Santa Caterina, la sede centrale di Gas Natural Fenosa e il Parco Diagonal Mar, il Centro Kálida Sant Pau a Barcellona – parte della rete internazionale dei Maggie’s Centres (all’interno del parco del modernista Hospital Sant Pau) a Barcellona; il Padiglione spagnolo per l’Expo mondiale di Shanghai 2010 (premio RIBA Best International Building 2011). Nel 2021 ha inaugurato la Chiesa e il Complesso Parrocchiale San Giacomo Apostolo a Ferrara (Premio Internazionale Dedalo Minosse 2022). Al lavoro professionale affianca l’insegnamento presso scuole e università internazionali, visiting professor presso l’Università di Harvard, la Columbia University e l’ETSAB di Barcellona. Il suo lavoro ha ricevuto più di 100 premi e riconoscimenti internazionali. Nel giugno 2022 ha ricevuto da Papa Francesco la nomina per meriti professionali a nuovo membro dell’Ordine dell’Accademia dei Virtuosi al Pantheon (Roma). Partecipa anche come giurata ai più prestigiosi premi internazionali come il Pritzker Architecture Prize.