Le Lavatrici: un soprannome frutto di sguardi lanciati da lontano, distratti e forse un po’ sprezzanti, magari al volante di un’automobile che percorre in velocità l’autostrada sottostante.
Per comprendere l’architettura è sempre bene avvicinarsi, soprattutto quando i pregiudizi suggeriscono il contrario; avvicinarsi ed entrare negli spazi costruiti e abitati, ma anche accostarsi alla loro storia e a quella di chi li ha progettati.
Ad una vista più ravvicinata il quartiere Pegli 3 rivela alcune qualità sorprendenti e soprattutto permette di raccontare la storia di Aldo Luigi Rizzo, bravissimo progettista alle prese con uno degli incarichi più difficili tra quelli che possano capitare ad un architetto.
Nell’ambito della rassegna “Fragile”, la Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Genova presenta una nuova edizione del ciclo Genova ‘900 curato da Benedetto Besio che propone, quest’anno, tre conferenze monografiche.
Il secondo appuntamento è con Antonio Lavarello e la conferenza “Apologia delle Lavatrici”: il contesto, le ragioni e le qualità nascoste di uno dei più controversi edifici genovesi del dopoguerra, nel quadro dell’opera, vasta e sorprendente, di Aldo Luigi Rizzo, scomparso la scorsa estate.
Antonio Lavarello (Genova, 1981) è architetto e dottore di ricerca in architettura. È progettista presso lo Studio Lavarello e si occupa di ricerca, didattica e divulgazione nei campi della teoria e della storia dell’architettura collaborando con il Dipartimento di Architettura e Design e la Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Genova.