…quanta energia occorre per…

L’energia sarà protagonista dei due incontri organizzati dall’Ordine degli Architetti di Genova che si svolgeranno il 24 e 25 maggio, a partire dalle 17:30, a Palazzo Ferretto (Piazza Ferretto,1). Entrambi gli incontri sono validi 2 CFP ciascuno.

• 25 maggio – Palazzo Ferretto – ore 17:30

…quanta energia occorre per…

Si parlerà di energia nella sua accezione positiva. Intesa come ενέργεια (energeia). Azione, lavoro, capacità di agire. Porremo l’accento sui processi che determinano la finalizzazione di un’idea, dal momento in cui comincia a prendere forma nella mente di un “creativo” a quando diventa realtà concreta. Dall’astrazione alla realizzazione, dunque, cercando di capire quali sono i processi che determinano il risultato. Si parlerà di processi di concretizzazione: qualcosa che non necessariamente attiene solo all’atto creativo ma anche con la volontà e la costanza. Un viaggio, un percorso di avvicinamento verso un risultato che si chiarisce durante il processo stesso. Focalizzarsi su questi aspetti processuali, per chi progetta per lavoro, significa affrancarsi dal concetto di tecnica troppo spesso intesa come fine, e non come mezzo per raggiungere risultati complessi e inaspettati.

Interverranno:

Diego Lanaro, biologo sanitario, osteopata e istruttore di arti marziali cinesi, che accompagnerà i presenti in un viaggio attraverso la comprensione del corpo come soggetto pensante nella sua interezza;

Daniela Pittaluga, psicoterapeuta Junghiana, che accompagnerà i presenti in un viaggio attraverso le dimensioni razionali e non razionali che presiedono alla concretizzazione di un’idea;

Matteo Fochessati,  storico dell’arte contemporanea e curatore della Wolfson Foundation che racconterà dei processi creativi dei molti artisti con i quali negli anni ha lavorato o che ha studiato;

Erika Skabar, architetto e paesaggista con esperienza di giramondo, che racconterà dell’approccio alla finalizzazione di un’idea dei molti architetti di fama con i quali ha lavorato, per concludere con il suo personale metodo di concepire l’atto progettuale.