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Mies Van Der Rohe: le linee della vita
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Martedì 13 maggio 2025, alle ore 21, al Cinema Sivori, prosegue la programmazione cinematografica a cura della Fondazione Ordine Architetti di Genova con la proiezione di “Mies Van Der Rohe: le linee della vita” di Sabine Gisige. Il documentario ripercorre la storia del grande architetto e designer Ludwig Mies van der Rohe (1886 – 1969), offrendo uno sguardo inedito sulla sua vita privata attraverso le voci delle donne della sua vita: la moglie Ada, le figlie Georgia, Manna e Traudel e la sua amante Lilly Reich. L’evento a ingresso gratuito è valido 2 CFP. Trailer disponibile cliccando qui.
Mescolando documentario e finzione con documenti inediti e straordinarie foto d’archivio, il film esplora l’universo artistico e umano del grande progettista e designer tedesco. Un’intervista immaginaria con Georgia van der Rohe, interpretata dalla grande attrice Katharina Thalbach, abbraccia l’arco drammatico della storia delle donne attorno a Mies che, quando fuggì negli Stati Uniti nel 1938, dovettero affrontare da sole il nazismo. La vita di Van der Rohe viene ricostruita partendo dal libro della figlia ballerina e poi attraverso una raffinata architettura cinematografica.
Ludwig Mies van der Rohe è uno dei nomi più celebri e influenti dell’architettura del XX secolo. Considerato un pioniere del modernismo, Mies ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’architettura con le sue opere minimaliste e innovative. La sua filosofia “Less is more” ha rivoluzionato il modo di concepire gli spazi, utilizzando materiali moderni come il vetro e l’acciaio per creare edifici funzionali e al contempo esteticamente straordinari.
Figlio di uno scalpellino, iniziò a lavorare nei cantieri senza una formazione accademica. Nel 1908 entrò nello studio di Peter Behrens, dove venne in contatto con il modernismo e con il Deutscher Werkbund, che univa arte e tecnologia. Dopo la Prima Guerra Mondiale aderì al movimento Bauhaus, contribuendo alla nascita dello stile internazionale dell’architettura moderna. Negli anni ’30 fu nominato direttore del Bauhaus, ma la scuola chiuse nel 1933 sotto la pressione del regime nazista. Emigrato negli Stati Uniti nel 1937, l’anno dopo divenne direttore della School of Architecture a Chicago, che guidò per 20 anni, lasciando un’impronta duratura sull’architettura del Novecento. Tra le sue opere più celebri, si ricordano: il padiglione della Germania per l’Esposizione Universale, Barcellona (1929); Villa Tugendhat, Brno (1928-30); Casa Farnsworth, Plano, Illinois, USA (1946); Seagram Building, New York City, New York, USA (1958); Neue Nationalgalerie, Berlino, Germania (1962).
Sabine Gisiger, nata nel 1959 a Zurigo, ha studiato storia a Zurigo e Pisa. Ha lavorato come reporter per la Televisione Svizzera e dal 1988 realizza documentari come regista freelance. Tra i suoi film ricordiamo: Do It (2000), che ha ricevuto il Premio del cinema svizzero come migliore documentario; Gambit (2005);Yalom’s Cure (2014); Welcome to Switzerland (2017). Attualmente è docente di cinema presso l’Università delle Arti di Zurigo.
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