Edilizia sociale VS nuove forme di abitare condiviso. L’esperienza di Vienna e Bordeaux*
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Tavola rotonda alla presenza di amministratori, sviluppatori immobiliari, progettisti, che ruota intorno ai modelli di abitazioni per le fasce sociali più fragili. La riflessione nasce dalla constatazione che, a fronte di un modello di offerta e gestione dell’housing sociale – in Italia ancora saldamente strutturato sulla base di logiche di assegnazione, se pur evolute, chiaramente figlie di una tradizione forse superata – stanno nascendo nuove iniziative che partono spesso dal basso. Dal cohousing, a una nuova generazione di cooperativismo, ai collettivi di autocostruzione, l’iniziativa privata, favorita anche dalle tecnologie informatiche che aiutano la formazione di nuove comunità allargate, porta alla sperimentazione di forme di abitare condiviso che stanno proponendo, da almeno 20 anni, interessanti forme alternative di crescita. Quali sono i pregi e i limiti di questi due modelli? È possibile passare da una logica assistenzialista ad una in cui l’impegno pubblico si riduce, trasformandosi in un sistema di facilitazione e supporto ad iniziative private? Come cambiano i modelli proposti? La casa si trasforma in relazione ad una diversa idea di comunità o permangono le gerarchie spaziali ereditate, quasi intatte, dai primi decenni del ‘900?
- Modera Luca Gibello, Il Giornale dell’Architettura.
- Assessore Mario Mascia, Comune di Genova.
- “Modelli viennesi”, Michael Obrist, Prof. Direttore del Dipartimento di Housing della TU WIEN (Università tecnica di Vienna) e partner fondatore dello studio feld72 Architekten, Vienna: (https://www.feld72.at/en). Lo studio lavora dal 2002 a cavallo tra architettura, urbanistica applicata ed arte. Il lavoro dei feld72 è stato presentato nelle maggiori esposizioni di architettura e urbanistica mondiali.
- “Labour@home: Piccoli interventi per ripensare l’edilizia sociale del dopoguerra come spazio lavorativo e abitativo”, Daniele Karasz, Search and Shape – Institute for applied social research, Vienna
- Bernard Blanc: Assessore all’urbanistica resiliente della città di Bordeaux fino al 2022. Ha rivestito cariche tecniche e politiche, sviluppando e implementando un metodo di co-progettazione della città, collegando tutti gli attori, come parte di un approccio di responsabilità sociale.
- Aline Rodrigues Lefort, Atelier Provisoire Architectes, Bordeaux, illustrerà il suo lavoro sviluppato insieme all’amministrazione di Bordeaux per la realizzazione di alloggi sociali con il sistema costruttivo Sylvaneo (costruzione in legno industrializzato) e nell’ambito di un approccio innovativo sugli usi e sulla co-progettazione con gli inquilini. [http://www.atelierprovisoire.com].
- Antoine Carde & Siegrid Péré-Lahaille, Éo toutes architectures, Bordeaux, da 10 anni offrono un’architettura che è quanto di più ordinario possa esistere: un tempo, un programma, un sito, un budget, a volte un cliente. Mescolano, combinano e viene fuori un progetto a cui rivendicano la possibilità di poter adattare il loro scopo [https://www.eooo.fr].
Evento a cura di: Simona Gabrielli e Nicoletta Piersantelli
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